In 40 metri con la MFJ 1979
Dopo gli ottimi risultati in 15 e 20 metri, la voglia di sperimentare la MFJ 1979 anche in 30 e 40 metri era notevole. Il problema stava nel realizzare qualcosa di facilmente trasportabile, economico e funzionale. Casualmente facendo le pulizie primaverili in cantina, mi sono ritrovato tra le mani il buon dipolo rigido Viking III di IW2EN, molto valido e ben fatto con 2 bobine che… posso “prendere in prestito” per raggiungere le agognate frequenze con la MFJ. La bobina è realizzata artigianalmente in maniera esemplare e analizzata con il mio casereccio LC Meter, indica dei valori che vanno dai 32 ai 2 µF cortocircuitata, più che sufficienti per portarmi ben sotto i 7 MHz. Il problema successivo da affrontare sta nel collegare tale bobina con l’attacco 3/8 maschio dell’antenna da un lato e l’attacco 3/8 femmina del PL dall’altro. Il metodo più semplice è avere le conoscenze giuste sotto forma di un amico munito di un tornio! (Vittone Paolo) Il risultato è un tondino pieno di ergal da 30 cm. e diametro 20 mm. tagliato a metà e filettato come da foto allegate con una filiera 3/8 acquistata usata su Ebay all’esorbitante cifra di 8€ spedizione compresa.
Io ho usato l’ergal perché quello lo avevo già disponibile, ma se utilizzate normale alluminio il risultato non cambia e vi costa molto di meno. La trasportabilità della MFJ 1979 non ne ha risentito e la bobina s’inserisce in meno di 30 secondi.
A questo punto la MFJ 1979 lavora in ¼ d’onda dai 50 MHz ai 14 MHz come prima, mentre dai 18 MHz ai 7 MHz è una più che buona verticale accorciata. Se come me siete dei “fanatici” anche dei modi digitali, sappiate che con quei 50 cm in più, ora potete far risuonare l’antenna a 14.070 MHz con SWR 1:1. Da prove sul campo, l’antenna da il meglio di sé sollevata di almeno un metro da terra e con un unico radiale accordato in base alla frequenza in uso e sollevato anch’esso da terra. Inizialmente stendevo alla base dell’antenna 8 radiali ¼ d’onda ma anche se l’SWR era nullo, la resa era sensibilmente variabile e legata alle condizioni del terreno e alla sua conformazione. Parliamoci chiaro, QRB di 3000 km con 5 watt li ho sempre fatti nonostante una propagazione penosa, ma da quando utilizzo il singolo radiale sollevato, i collegamenti standard sono passati a ben oltre i 7000 Km. Durante il recente CQ WW WPX, sono riuscito a mettere a log Russia Asiatica (9000 Km), India (7000 Km), Giappone (13000 Km) e svariati altri come Marocco, Mongolia ecc. Un ultima considerazione: qualcuno mi ha chiesto perché non utilizzo in SOTA il Viking III di IW2EN ed i motivi sono i seguenti:
- Pesa di più
- E’ più ingombrante
- Necessità di venir sollevato a maggiori altezze per ottenere buoni risultati
- Anche se settato presso il proprio QTH, poi sul campo va ugualmente ricontrollato.
Ha però anche dei vantaggi:
- Ruotandolo riesci ad escludere l’eventuale “vicino” con 2 Kwatt che ti satura il ricevitore.
- Ha una costruzione di una qualità indiscutibile
Ciao Luca, ho seguito il tuo esempio ed ho iniziato a utilizzare lo stilo sollevato da terra. Confermo pienamente i tuoi dati. Ho rilevato anche una maggior direzionalità con il singolo radiale, ma non molto marcata. Proverò a fare qualche test con il software MMana.
Ciao e complimenti OM
Grazie molte dell’articolo.