Nuova vita all’antenna AN29C
Quando si parla di icone, tralasciando l’informatica, ci si riferisce a persone o cose che hanno lasciato un segno, fatto la storia, attraversato indenni il tempo. In questa categoria ci annovero di diritto l’antenna AN29C, un pezzo di storia radiantistica legata al secondo conflitto mondiale.
Trattasi dell’antenna in dotazione all’apparato radio BC659 montato nientemeno che sulla mitica Jeep Willies. In tutta onestà vedere questi oggetti surplus dietro teche di vetro, inutilizzati, segregati all’interno di un museo, mi ha sempre lasciato perplesso. Sono stati costruiti a norme MIL, indistruttibili, fatti per essere usati e maltrattati… e allora perché non utilizzarli ad esempio nelle uscite SOTA? Ok, mi rendo conto che a taluni la cosa possa far rabbrividire o mi possa far annoverare nella categoria “blasfemi”, ma poter dar nuova vita ad un simile oggetto mi riempie di soddisfazione. L’antenna l’ho recuperata al prezzo di una pizza curiosando nella categoria “Surplus” di in noto forum italiano. Una settimana e l’antenna è tra le mie mani, perfetta, funzionale, come appena uscita dalla fabbrica con tanto di cappuccio metallico di protezione. Le dimensioni sono perfette per il SOTA, 40 cm chiusa, 400 cm aperta ed entra agevolmente in qualunque zaino. Si può facilmente trasformare in una verticale ¼ d’onda dai 17 ai 2 metri. Il peso è quello che ci si aspetta da un qualcosa di militare, rispetto alla MFJ1979 c’è qualche etto in più nonostante 1 metro in meno. Il primo ostacolo da superare è cercare di capire che tipo di filettatura utilizza la vite alla base dell’antenna. Breve ricerca e mi rendo conto che non sarà una cosa facile.
Fortunatamente sono socio del CROSEM (Collezionisti Radio Operatori stazioni ex militari) e tra i vari membri ci sono dei veri conoscitori di questo universo radiantistico. Porgo la domanda e in tempo zero vengo a sapere che il filetto dell’antenna è un americanissimo 3/8 x 16. A questo punto le opzioni sono due: mi trovo su ebay i mandrini per la filettatura di quel passo, o più semplicemente creo un supporto dedicato utilizzando dei collari Pieffeci. Considerato che in casa ho già i collari la scelta è quasi obbligata. Il risultato è quello che si vede in foto. L’antenna può venir inserita direttamente in un tripode da fotografia (pochi euro da Lidl) o su un picchetto circolare impiantato direttamente a terra. Si aggiungono 8 radiali filari tagliati per la frequenza desiderata e l’antenna è pronta per tornare in vita e farvi divertire per altri 85 anni!!! Completamente estesa è perfettamente in banda 17m. I primi responsi d’uso corrispondono alle aspettative. Nonostante la propagazione penosa di questo periodo, entrano a log QSO con QSB superiori ai 3000 Km. sui 18.120 MHz, e QSB di oltre 6000 km. sui 21.250 MHz. Stiamo parlando di Yaesu 817ND e potenze QRP chiaramente. Un utilizzo alternativo per questo splendido stilo potrebbe essere quello di utilizzarlo come elemento per un’antenna a V full size per le bande già sopra indicate. Sarebbe sufficiente trovare un altro stilo e con poco lavoro l’antenna è bella che fatta.
Potrei concludere con un consiglio/jingle… se il vostro medico vi dice che avete troppo ferro nel sangue… non preoccupatevi, cercate solo di capire su quale frequenza risuona!!!
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